Sile e Piave

Due fiumi molto diversi, entrambi navigabili, che condividono un alveo. Il Sile, che in origine sfociava in laguna all’altezza di Torcello, rischiava di far avanzare pericolosamente il canneto verso l’isola. Il Piave, invece, scaricava in mare, presso la foce del Cavallino, un’enorme quantità di sedimento che veniva trascinato dalle correnti marine verso la bocca di porto di Lido, rischiando di ostruirla. Così, Venezia decise deviare i due fiumi verso la fine del Seicento. Il Sile, fiume tranquillo di risorgiva venne deviato, attraverso lo scavo del canale Taglio del Sile, da Portegrandi a Caposile, dove si innesta sull’alveo del fiume Piave andando a sfociare a Cavallino. Il Piave, invece, venne fatto sfociare a Cortellazzo, dopo aver scavato un nuovo alveo. 

Oggi si può navigare lungo il Sile partendo da Treviso e arrivare fino a Jesolo oppure, una volta giunti a Caposile, si può prendere il tratto della Piave Vecchia fino alla chiusa Intestadura, che immette nel Piave, navigabile fino a Noventa di Piave. Sia dalla foce del Sile a Cavallino sia da quella del Piave a Cortellazzo, si può proseguire lungo la litoranea veneta in direzione Venezia o Trieste

Sile

Il Sile è uno dei fiumi di risorgiva più lunghi d’Europa. Scorre interamente in pianura, dalle sorgenti di Casacorba (Treviso) fino a Cavallino. La portata è costante e questo ha favorito l’utilizzo della sua forza per muovere mulini e opifici per secoli, dei quali si possono osservare gli edifici abbandonati tra Treviso e Portegrandi.

 

Il Sile con le sue acque calme di portata costante si presta bene alla navigazione, con la propria barca, in kayak, in motonave o noleggiando houseboat o barche elettriche. Lungo il corso si trovano diversi punti di ormeggio, in particolare a Casier e Casale sul Sile, e anche alcuni ristoranti che si affacciano sul fiume. È ideale anche per facili escursioni in bicicletta sulla ciclabile che si snoda lungo l’argine del fiume da Treviso a Portegrandi, chiamato restéra o alzaia, e poi co0steggiando la laguna nord di Venezia fino a Jesolo. 

 

È citato da Dante in un verso della Divina Commedia, che si riferisce alla confluenza tra Sile e Cagnan in centro a Treviso, presso il ponte Dante, “dove Sile e Cagnan s’accompagna”. Oggi il Parco regionale naturale del Sile contribuisce a valorizzarne gli elementi di pregio naturalistico e favorisce la fruizione lenta e rispettosa del territorio (www.parcosile.it). Lungo il fiume sorgono alcune ville patrizie veneziane, costruite tra il Seicento e il Settecento: a Casier, la Barbaro e la Carlotta, a Dosson, la Contarini e de Reali Canossa. 

 

Il Sile rappresentava un’importante idrovia commerciale tra l’entroterra trevigiano e la laguna, finché il trasporto si spostò su gomma, ponendo fine alla millenaria tradizione dei barcàri che portavano le merci sui loro burci. Gli ultimi esemplari di queste grandi imbarcazioni a fondo piatto sono stati abbandonati in un’ansa del fiume, tra Casier e Silea, chiamata il cimitero dei burci, dove giacciono semi sommersi dall’acqua, ricreando un nuovo curioso habitat, fatto dei relitti in legno, vegetazione e fauna acquatica.

 

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Piave

Lungo Il Piave, fiume sacro alla patria, si combatterono aspre battaglie che decisero le sorti della Grande Guerra favore degli italiani, che riuscirono, a costo di grandi sacrifici umani, a non far passare il nemico. Questo corso d’acqua, che dalle Alpi scende fino al mar Adriatico, per secoli fu utilizzato per il trasporto di legname e altre merci dai boschi del Cansiglio e del Cadore, che venivano trasportate a valle su zattere fino al porto fluviale di Noventa di Piave, e poi con burci di legno fino alla laguna di Venezia. Oggi la navigazione è possibile tra Noventa e la foce a Cortellazzo, dove si possono imboccare i canali interni della litoranea veneta. A Noventa il Centro Didattico Naturalistico Il Pendolino, permette di conoscere l’ambiente naturale del territorio agrario e fluviale attraverso le sale espositive ed escursioni guidate. Poco lontano da Noventa si incontra Salgareda, un piccolo borgo dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita lo scrittore e giornalista Goffredo Parise. La piccola casa rosa dove abitò dal 1970 al 1982 è ancora là, sulla riva del fiume.

 

Uno dei punti più vivaci è la cittadina di San Donà di Piave, che offre ormeggi all’altezza del parco golenale, attrezzato con tavoli per picnic e barbecue, e permette di inoltrarsi nelle aree più tranquille per osservare gli uccelli come merli, cince e pigliamosche, o i tronchi forati con i nidi dei picchi. Tra San Donà e Musile di Piave, il Ponte della Vittoria testimonia con il suo nome e il monumento al Bersagliere le vicissitudini della Prima Guerra Mondiale. San Donà, infatti, si trovava sulla linea del fronte, e fu completamente distrutta.

 

A San Donà si trova un interessante Museo della bonifica, che fa comprendere la natura di queste terre, spesso situate al di sotto del livello del mare, strappate agli acquitrini. Il museo comprende anche una sezione dedicata alla vita contadina, una alla Grande Guerra e, da ultimo, una parentesi archeologica, a ricordare che non lontano passava la via Annia. (www.museicivici.sandonadipiave.net

 

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Fiume Piave da Noventa a Cortellazzo ci sono due ponti di barche: aprono su richiesta presentandosi Località Noventa: preavvisare tel. 349 4243476 Gilberto