Giudecca e San Giorgio
Le isole della Giudecca e di San Giorgio Maggiore sono due isole molto diverse che si trovano proprio di fronte alle Zattere e a San Marco. Non sono collegate da ponti come le oltre cento isolette che formano i sei sestieri del centro storico. Entrambe hanno storie e caratteristiche distintive che meritano di essere scoperte.
Giudecca
L’isola della Giudecca è l’isola più estesa ed è separata da Venezia dal Canale della Giudecca. È formata da otto isolette ed è attraversata da una lunga fondamenta sul lato che dà verso la Stazione Marittima e le Zattere, mentre il versante che si affaccia sulla laguna è un susseguirsi di giardini, orti, quartieri residenziali e cantieri. All’estremità occidentale della Giudecca, alla quale è collegata da un ponte, si trova Sacca Fisola, un’isola artificiale formata nell’Ottocento con materiale risultante da scavi in laguna, che ospita edifici residenziali. La Giudecca si raggiunge con i vaporetti Actv da Piazzale Roma e Stazione Santa Lucia con la linea 2 o 4.1
Cosa vedere
- Chiesa del Redentore voluta dal Senato della Repubblica come tempio votivo per la fine dell’epidemia di peste del 1575, fu progettata da Andrea Palladio e costruita nel 1577. Da allora la Festa del Redentore, ogni terzo sabato del mese di luglio, celebra la ricorrenza con una processione che termina nella chiesa, raggiungibile dalla riva delle Zattere con un ponte di barche per l’occasione. Fu terminata nel 1592 da Antonio da Ponte e custodisce opere di Paolo Veronese e Tintoretto.
- Chiesa e Convento delle Zitelle edificata su progetto di Andrea Palladio e consacrata alla presentazione della Beata Vergine Maria nel 1588, fa parte di un complesso ecclesiastico che assisteva le ragazze povere e non sposate, da cui il nome. Custodisce dipinti di Jacopo Palma il Giovane e Francesco Bassano.
- Chiesa di Sant’Eufemia , consacrata nel 1371, ha conservato la semplice struttura originaria del IX secolo in stile veneto-bizantino. L’esterno è semplice e privo di decori, mentre l’interno è arricchito da decori e stucchi settecenteschi. Conserva un gruppo scultoreo di Gianmaria Morlaiter e opere di B. Vivarini e G.B. Canal.
- Molino Stucky, l’imponente edificio in stile neogotico, che è ora un albergo di lusso, fu costruito tra il 1884 e il 1895 per volere di Giovanni Stucky, imprenditore e finanziere svizzero. Durante la sua piena attività il mulino impiegava millecinquecento operai. Dopo un periodo di decadenza a inizio 1900, seguì la chiusura dopo l’omicidio di Giovanni Stucky per mano di un operaio nel 1910.
- Casa dei Tre Oci è un edificio concepito tra 1912 e 1913 dal pittore emiliano Mario de Maria, che ne fece la sua nuova dimora veneziana. È frutto di diverse tendenze architettoniche e prende il nome dalle tre enormi finestre della facciata (òci in veneto significa occhi). Nel 1970 Enrico Maria Salerno vi ambientò alcune scene del film Anonimo veneziano. Fino al 2021 ha ospitato il Circolo La Gondola, che l’aveva trasformata in un centro dedicato alla fotografia, finché è stata venduta al Berggruen Institute.
San Giorgio Maggiore
Situata di fronte a piazza San Marco, è separata dall’isola della Giudecca dal piccolo canale della Grazia. Deve il nome alla chiesa in legno intitolata a San Giorgio eretta nell’VIII-IX secolo, definita “Maggiore” per distinguerla dall’isola di San Giorgio in Alga. Venne donata nel 982 a un monaco benedettino che costruì il monastero che nel tempo acquisì importanza al punto che il refettorio fu progettato nel 1560 da Andrea Palladio. Il famoso architetto disegnò anche la Basilica di San Giorgio Maggiore, completata da Baldassarre Longhena, mentre la facciata venne terminata da Vincenzo Scamozzi. Insieme al campanile di 75 m, sul quale si può salire in ascensore, rappresenta una delle vedute più famose di Venezia. Conserva opere d’arte di Tintoretto, Vittore Capaccio e Sebastiano Ricci.
In seguito alle leggi napoleoniche del 1807, il monastero fu fortemente ridimensionato e molte opere d’arte, tra le quali le famose nozze di Cana del Veronese, finirono al Louvre. L’isola divenne un presidio militare, e lo rimase fino alla prima metà del Novecento. Sul lato nord dell’isola furono creati la darsena e i magazzini di servizio. Dal 1951 il monastero e le aree adiacenti sono gestiti dalla Fondazione Giorgio Cini, che ne ha curato il restauro, ricavandone un anfiteatro all’aperto, il Teatro Verde, inaugurato nel 1954. La Fondazione è un’istituzione culturale che custodisce opere d’arte e archivi di notevole valore, oltre a organizzare eventi, mostre e convegni di livello internazionale. Oltre allo spazio espositivo Le stanze del vetro, che ospita mostre dedicate ad artisti internazionali che hanno utilizzato il vetro, si possono visitare la Fondazione, le Vatican Chapels, il Labirinto Borges e il Teatro Verde ogni giorno con tour guidati.
L’isola di San Giorgio Maggiore è raggiungibile con i vaporetti della linea Actv 2 in partenza da: San Zaccaria, Ferrovia, Piazzale Roma e Tronchetto. Chi arriva in barca può ormeggiare e pernottare nella darsena di San Giorgio gestita dalla Compagnia della Vela (www.compagniadellavela.org). La foresteria dell’Abbazia offre cinque camere per l’ospitalità a tutti coloro che desiderano trascorrere un breve periodo in monastero (tel 041 5227827, foresteria@abbaziasangiorgio.it).