Sant'Erasmo e Lazzaretto Nuovo
Situate nella laguna nord di Venezia, vicino al lembo di terraferma con i lidi di Cavallino-Treporti, le isole di Sant’Erasmo, Lazzaretto Nuovo e San Francesco del Deserto sono poco note ai turisti quanto apprezzate dai veneziani. Ognuna delle due rappresenta un mondo a sé: se Sant’Erasmo è l’orto di Venezia, il Lazzaretto Nuovo testimonia l’invenzione della quarantena cinque secoli fa, mentre San Francesco del Deserto è un’oasi spirituale circondata dall’acqua.
Sant'Erasmo, L'orto di Venezia
Adibita alla coltivazione di frutta e ortaggi fin dal Medioevo, è ancora oggi l’orto di Venezia. Un angolo di campagna in mezzo alla laguna abitato da circa seicento persone. L’anima contadina dell’isola si celebra con la festa del famoso carciofo violetto di Sant’Erasmo (Presidio Slow Food) a maggio e quella dedicata al mosto d’uva in ottobre. Sull’isola si coltivano anche vitigni antichi dai quali la Cantina Orto di Venezia del francese Michel Thoulouze ricava un vino esportato in tutto il mondo. Sant’Erasmo è ideale per un giro a piedi o in bici tra campi, canali, barene e lembi di spiaggia.
Cosa Vedere
- Torre Massimiliana, fortezza circolare costruita dagli austriaci nel 1814 dove, deriva il suo nome dall’arciduca Massimiliano d’Austria che vi trovò riparo da una rivolta nel 1848. Utilizzata fino alla Seconda guerra mondiale, è stata di recente restaurata per ospitare mostre ed eventi culturali.
- Chiesa del Cristo Re costruita nel 1929 su progetto dell’architetto Brenno del Giudice, custodisce un dipinto della scuola del Tintoretto con il Martirio di S. Erasmo.
- Bacàn, la spiaggia dei veneziani sulla punta più a sud dell’isola, dove sorge il bar omonimo, emerge con la bassa marea e scompare quanto la marea comincia a crescere.
Sant’Erasmo si raggiunge con i mezzi pubblici ACTV da Fondamente Nove, Murano e Cavallino-Treporti, e con la propria imbarcazione, che si può ormeggiare nei pressi del distributore di benzina IP sulla riva lungo Via de le Motte. Qui vicino si trovano, piazza Sant’Erasmo e l’unico supermercato. Alloggi, bed & breakfast e l’unico hotel, Il Lato Azzurro, con ristorante e noleggio biciclette, permettono di pernottare sull’isola.
Lazzaretto Nuovo
Qui fu messa a sistema la misura sanitaria della quarantena, una pratica diffusa ancora oggi. Sull’isola nel 1468 fu istituito un Lazzaretto, detto “Novo” per distinguerlo dall’altro detto “Vecchio” già esistente vicino al Lido. Per evitare che la peste si diffondesse in città le navi che arrivavano dal Mediterraneo dovevano stare in quarantena. Edifici e grandi tettoie (“teze”) ospitavano equipaggi e merci. A partire dall’Ottocento, l’isola fu utilizzata per scopi militari fino agli inizi degli anni Settanta. Dopo la dismissione militare, ha attraversato molteplici passaggi di proprietà.
È l’unica fra le isole minori a essere stata recuperata dall’abbandono e riportata alla collettività grazie all’impegno di due associazioni, Ekos Club e Archeoclub d’Italia Sede di Venezia, e migliaia di sostenitori dell’iniziativa no-profit, che ne hanno fatto un ecomuseo. Si può visitare il sabato da aprile a ottobre con tour guidato di due ore lungo un percorso storico all’interno della cinta muraria, fra edifici monumentali e scavi archeologici, che comprende la passeggiata naturalistica “Il Sentiero delle Barene” (informazioni e visite guidate: www.lazzarettiveneziani.it). L’isola si raggiunge con il vaporetto dei mezzi pubblici Actv Linea 13 in partenza da Venezia-Fondamente Nuove o da Treporti.