Da Eraclea a Valle Vecchia

In questo tratto di pianura costiera, la litoranea veneta si snoda lungo canali artificiali e foci di fiumi parzialmente navigabili.

Da Cortellazzo a Caorle

Proprio sulla foce del Piave a Cortellazzo, sulla riva sinistra, si trovano la spiaggia e la Laguna del Mort, frutto di passate alluvioni. Per navigare lungo la litoranea veneta, poco prima di arrivare alla foce, si passa il ponte di barche e si imbocca il Canale Revedoli a sinistra, passando per una conca di navigazione sempre aperta. Il corso d’acqua è un taglio netto nella campagna e tocca gli abitati di Torre di Fine e Brian, sorti a inizio Novecento in seguito ai primi interventi di bonifica. All’altezza di Eraclea Mare, località balneare nata negli anni del boom economico, si passa sotto un alto ponte. A Torre di Fine c’è un ponte girevole molto basso, si può passare sotto con una barca fino a 1,30 metri, altrimenti bisogna telefonare (Gabriele Bortoluzzo tel. 335 220353). Oltre il ponte, sul canale, si affaccia l’azienda agricola La Fagiana, specializzata nella coltivazione del riso Carnaroli, che organizza bike tour della tenuta con degustazione della loro birra artigianale.  All’altezza di Brian si prende a destra il Canale Commessera in direzione Caorle. Il fiume Livenza, che corre veloce nei pressi della foce, si trova appena prima di Caorle. 

 

Ormeggi: sul Piave “Marina di Cortellazzo e Nautica Boat Service” in mare a sinistra della foce ”Mariclea Club” a Eraclea Mare.

La risalita del Fiume Livenza

L’idrovia Livenza – Meduna – Noncello richiede almeno un’intera giornata ed è adattA a imbarcazioni sportive e ben motorizzate. Imboccato il Livenza, bisogna fare attenzione alla forte corrente che crea turbinii. Il primo tratto, fino a Motta di Livenza, si snoda tra imponenti argini prativi e privi di alberi. In prossimità dei paesi, come a Torre di Mosto o San Stino, ci sono pontili, oltre gli argini. Soprattutto dopo Meduna di Livenza, dove le anse sono più frequenti, prevale la natura selvaggia. Tremeacque, con i suoi due ponti, è un luogo interessante, alla confluenza del Meduna, torrente alpino, con il Livenza, fiume di risorgiva simile al Noncello. Risalendo il Livenza si prosegue verso Portobuffolé, uno dei Borghi più belli d’Italia. Sotto il dominio della Serenissima, la cittadina di origini romane, fu un importante porto fluviale. Proseguendo, si raggiunge Sacile, cittadina caratterizzata da palazzi rinascimentali e scorci suggestivi, nota per la Sagra dei Osei, la mostra-mercato ornitologica più antica d’Europa. Prendendo invece a destra a Tremeacque si sale il Meduna verso Pordenone, entrando nel Noncello all’altezza di Visinale.  Lungo il Livenza si snodano anche i due percorsi, uno nautico e uno ciclabile, del Giralivenza.

Caorle

Un traghetto collega Porto Santa Margherita, dove sono ormeggiati molti natanti da diporto, con Caorle, alle sponde opposte del Livenza. Per Caorle si svolta sinistra, per il Canale dell’Orologio, che corre stretto tra argini rinforzati con massi e cemento, necessari visto il notevole traffico di pescherecci e barche da diporto. Dopo alcune curve, c’è un lungo rettilineo costellato da cantieri nautici. A destra, le porte vinciane conducono alla Darsena dell’Orologio, proseguendo a sinistra si arriva all’ingresso del porto di Caorle, dove si può ormeggiare. L’idrovia veneta prosegue girando a sinistra, oltre il ponte girevole. 

 

Caorle è un bel borgo marinaro con un centro storico che sembra una piccola Venezia. Le origini di Caorle sono romane e risalgono al tempo in cui il porto di Falconera era un riferimento per i navigatori diretti a Iulia Concordia, l’attuale Concordia Sagittaria, sulle acque del fiume Lemene. Interessanti reperti che raccontano la storia di Caorle sono conservati nell’interessante Museo nazionale di Archeologia del Mare.  Il campanile cilindrico del duomo, simbolo della cittadina, è dell’XI secolo, mentre il borgo, con calli e campielli, riporta all’epoca della Serenissima, quando Caorle era presidio fedele alla Repubblica. Oggi è un importante centro balneare che non ha perso il suo legame con la pesca e le tradizioni marinare. 

La Laguna di Caorle e Vallevechcia

Uscendo dal porto, si gira a destra e, oltrepassato il ponte girevole, si prosegue dritti per il Canale Saetta, lasciandosi alla sinistra la deviazione verso il Livenza. Dopo circa sei chilometri, si arriva a un altro bivio, dove sorge l’isola dei Pescatori. Da qui parte la via dei casoni, un percorso ciclopedonale che costeggia la laguna e giunge a Falconera, che consente di vedere i tipici casoni dei pescatori. Ci troviamo nella laguna di Caorle, habitat di molti uccelli, sospeso tra acqua e canneti. La litoranea veneta prosegue a destra, dopo l’isola dei Pescatori, per il Canale Nicesolo. Girando a sinistra si può risalire il fiume Lemene per circa due chilometri, fino a San Gaetano, dove negli anni Novanta è stato trovato un sito paleoveneto. Qui i baroni Franchetti hanno ospitato personaggi famosi come Ernest Hemingway, e Henry Fonda. Ritornati al bivio che di poco prima, prima di proseguire per Bibione, si può decidere di risalire il fiume Lemene fino a Portogruaro, un percorso di una quindicina di chilometri che non presenta ostacoli. 

 

Dalla laguna di Caorle si può raggiungere il Mazarack sul Canale Cavanella, non solo un ristorante, ma un punto di riferimento per chi si muove in barca, con ormeggi e cavane con scivolo, per mettere in acqua le imbarcazioni. Vale la pena visitare la vicina Vallevecchia, oasi naturale di 900 ettari e ultimo tratto di costa dell’Alto Adriatico non urbanizzato. L’area, semi paludosa, offre rifugio a molti uccelli ed è attrezzata con altane per il birdwatching. A ridosso della spiaggia, sopravvivono interessanti sistemi dunali e una pineta nella spiaggia libera sabbiosa della Brussa. Nei terreni dell’oasi naturalistica, si praticano forme innovative di agricoltura sostenibile. Su prenotazione è possibile partecipare a visite guidate a piedi e in bicicletta accompagnati da guide naturalistiche.  

 

Per raggiungere Bibione si prosegue per qualche chilometro sullo stretto Canale Cavanella.