Da Marano alla foce dell'Isonzo

Un percorso che si snoda nel tratto finale della litoranea veneta, dalla laguna di Marano alla foce del fiume Isonzo, attraverso Porto Buso e l’isola dell’Anfora, punto di accesso alla laguna di Grado, dove sorge la famosa per la località balneare cara agli Asburgo. Un viaggio attraverso acqua, barene, strisce di sabbia e  casoni di pescatori, tra meraviglie naturalistiche e luoghi carichi di storia, accompagnato dalle suggestioni letterarie di Biagio Marin e Pier Paolo Pasolini.

La Laguna di Grado

Lasciata la laguna di Marano, si entra ufficialmente nella laguna di Grado e si incontra il borgo di Porto Buso, località collegata all’isola dell’Anfora da una diga. Un luogo fuori dal mondo, con tramonti spettacolari, che attira i diportisti, che amano fermarsi alla Trattoria ai Ciodi. Si arriva solo via acqua e le barche con pescaggio oltre il metro devono ormeggiare fuori dal porticciolo. I Romani utilizzavano l’isola di Anfora come scalo e magazzino della vicina Aquileia. Fino agli anni Cinquanta e Sessanta, era abitata tutto l’anno, si vedono ancora le case dei pescatori e la scuola elementare, che ora ospita l’albergo diffuso. Da qui si può fare una piccola escursione in mare, superando le dighe foranee, per raggiungere il Banco d’Orio, un’isola di sabbia, luogo di pace e silenzio, tra la laguna e l’Adriatico. 


Da Porto Buso, proseguendo verso Grado, si nota a sinistra l’isolotto Mota Safon e il suo tipico cason, sede di un museo e di eventi culturali. Un angolo del casone è dedicato a Pier Paolo Pasolini, anche lui, come Hemingway, affascinato dall’ambiente della laguna, tanto che nel 1969 ha girato proprio qui alcune scene del film Medea con Maria Callas. Poco oltre sulla destra si nota l’osteria Fiuri de Tapo, aperta solo d’estate (tel. 347 5008284), che si chiama come la prima raccolta di poesie di Biagio Marin, l’autore che ha trasformato Grado in un luogo letterario, come ha scritto Claudio Magris nel suo libro Microcosmi. La laguna di Grado è speciale per l’incredibile varietà di paesaggi: i casoni si confondono nella vegetazione, isolotti e barene creano percorsi obbligati e ospitano molte specie di uccelli.  Si prosegue per un canale ben segnalato da briccole, sul quale si affacciano i casoni, utilizzati in passato per la pesca e la caccia alle anatre. 

Aquileia

Un tratto tortuoso attraverso la laguna conduce alla foce del fiume Natissa, in quello che al tempo dei Romani era un crocevia di merci da tutto il Mediterraneo che facevano capo al porto di Aquileia, importante città romana, Patrimonio dell’umanità Unesco . Risalendo questo fiume di risorgiva, tra campi e case di contadini, si raggiunge il moderno porto darsena Marina di Aquileia, con le case con posto barca. È possibile continuare fino al centro di Aquileia, di fronte al municipio, dove è facile trovare un ormeggio lungo le banchine in muratura. Qui si può scendere per visitare il sito archeologico con i resti del foro romano, della necropoli e del porto fluviale. Imperdibili sono i mosaici del IV secolo che rivestono il pavimento della basilica di Santa Maria Assunta e il Museo Archeologico Nazionale.

Grado

Dalla laguna si raggiunge Grado, l’Isola d’oro. Si può ormeggiare nella darsena all’altezza dell’Hotel Palace, oppure proseguire lungo il canale d’accesso che conduce al porto vecchio, per pescherecci e barche da turismo, fino al cuore pulsante di Grado. Vale la pena perdersi tra i vicoli stretti del borgo marinaro, tra edifici storici e palazzi moderni, che nel 1892 una legge dell’imperatore austriaco Franz Joseph trasforma in località balneare che ha assunto fama internazionale. L’area archeologica ci ricorda che l’origine di Grado è legata a quella del porto fluviale di Aquileia. Sul lato del mare si trova la diga realizzata a difesa dalle mareggiate, luogo romantico, dove la gente ama passeggiare. 


Uscendo dal porto, si passa sotto la campata centrale del ponte che unisce Grado alla terraferma (si transita tranquillamente con barche fino a 2 metri di altezza). Inaugurato nel 1936 con il nome di Ponte Littorio, nel 1965 è stato ribattezzato Ponte Matteotti (tel. 0431 80143). Si prosegue costeggiando, a destra, la cittadina di Grado e, al termine di alcune piccole darsene, attraverso il canale a sinistra si raggiunge Barbana, nella parte più orientale della laguna. L’isola è famosa per il Santuario Santa Maria di Barbana dei monaci benedettini, un’oasi di pace che è méta del Perdòn, il tradizionale pellegrinaggio in barca che si svolge ogni prima domenica di luglio nella ricorrenza della pestilenza del 1237. Un regolare servizio di traghetti dal Canale della Schiusa collega Grado all’isola di Barbana. L’isola può essere raggiunta anche da natanti privati ed è dotata di un piccolo porto.

Verso la foce dell'Isonzo

Ci aspetta ora l’ultimo tratto della Litoranea, non più percorribile né con le houseboat né con barche troppo alte, cioè oltre l’1,3 o 1,5 metri dalla superficie, a seconda della marea. Si può però proseguire uscendo in mare a Porto Primero ed entrando nella baia di Monfalcone per raggiungere l’Isonzo. Lungo la litoranea veneta, si naviga stando sulla destra fino al Marina Porto Primero, con darsena, residenze e campo da golf.

A est c’è la Riserva naturale Valle Cavanata, area naturalistica attrezzata con un Centro visite. Tenendosi, invece, sulla sinistra e seguendo le indicazioni per Monfalcone, si entra nella campagna isontina lungo il Canale Isonzato, tra argini. Qui si incontrano due ostacoli insormontabili per le barche troppo alte: due ponti girevoli non più funzionanti. Si arriva quindi a Fossalon di Grado, un’area agricola ricavata dalla bonifica dei terreni. Il canale sbuca sull’Isonzo, vicino alla foce, ma il fiume non si può risalire, è una zona protetta. Scendendo verso la foce, si incontra sulla riva destra l’hotel Caneo, dalla particolare struttura in legno. Poco a valle dell’albergo, sulla riva destra, sorge il borgo di pescatori di Punta Sdobba, dove il tempo sembra essersi fermato agli anni Cinquanta. Sulla sponda sinistra si estende invece la Riserva naturale della Foce dell’Isonzo, area protetta di notevole interesse naturalistico, con l’Isola della Cona, famosa per la fauna che comprende cavalli allo stato brado.



Darsene 

Grado Porto Vecchio Libero

Grado Darsena San Marco 0431 876257

Grado Porto San Vito 0431 83600

Porto Primero Marina Primero 0431896880